Il Sindaco scrive al premier Renzi

Caro Presidente,

ti parlo da Sindaco con la certezza che la tua lunga esperienza da primo cittadino ti permetterà di capirmi perfettamente.

Da "non politico" e con l’intenzione di attuare un cambiamento rispetto al passato, mi sono messo in gioco alla guida di una coalizione di centrosinistra, diventando Sindaco della Città di Limbiate, nel 2011, e trovando un Comune in una condizione economico finanziaria difficile, così come confermato dal tribunale della Corte dei Conti e verificato dai revisori contabili: presenza in bilancio di molti crediti rivelatisi di incerta esigibilità, anticipazioni di cassa per 300 giorni all’anno, un’evasione ed elusione fiscale incancrenita, opere pubbliche che, sebbene apprezzate dai cittadini, sono insostenibili dal punto di vista economico, soldi versati da cittadini ed imprenditori per opere mai partite, che sono costretto a restituir loro.

Eppure non mi sono scoraggiato e con la mia Giunta ho lavorato alacremente con l’intento soprattutto di risistemare il bilancio per restituire alla città la serenità economico finanziaria che merita: tutto questo, in un periodo di crisi economica come non se ne erano mai viste e senza devastare il territorio con inutili cementificazioni.
Dopo 3 anni di amministrazione, Limbiate è tra i Comuni sperimentatori del bilancio armonizzato, ovvero uno strumento di programmazione, più moderno e più europeo, capace di garantire per il futuro una gestione a misura del “buon padre di famiglia”.

Purtroppo però, chi fa oggettivamente più fatica a capire, sono proprio coloro che sto cercando di tutelare, ovvero i miei cittadini, abituati a ben altre modalità di gestione delle risorse pubbliche, e questo sinceramente non può che amareggiarmi.
In tutto ciò, non posso certo affermare che i Governi che si sono finora alternati alla guida del Paese, abbiano facilitato il mio compito, anzi, spesso sono stati parte consistente del problema.
Non è solo una questione legata alla sempre più pressante riduzione dei trasferimenti dallo Stato ai Comuni, che per Limbiate ammonta ormai a 5 milioni di euro negli ultimi 3 anni.

E’ giunta l’ora di dire basta all’indeterminatezza fiscale: prima l’ICI, poi l’IMU, poi la mini IMU, ora la TASI. La confusione indotta nei cittadini si trasforma in rabbia verso i Sindaci.

Basta al malcostume di comunicare solo a metà anno l’importo delle risorse economiche che lo Stato trasferirà ai Comuni. Così facendo l’approvazione dei bilanci viene ritardata, la possibilità di spesa congelata, e viene ridotto all’osso il tempo per bandire gare e realizzare opere.

Ma soprattutto “stop” alla burocratizzazione della macchina comunale, che impegna dirigenti e dipendenti in estenuanti e spesso inutili rendicontazioni, impedendo loro di lavorare per il bene della comunità.

E' necessario che i Sindaci siano messi nella condizione di svolgere al meglio il loro ruolo in prima linea di fronte ai cittadini, così da restituire credibilità alle istituzioni e alla politica.

Ho molto apprezzato la richiesta che ci hai recentemente inviato per conoscere la situazione critica delle nostre scuole, a seguito della quale abbiamo coinvolto il Governo sulla necessità di trovare le risorse per sostituire una vecchia scuola all’amianto.
E ancora, come da tuo invito, mi permetto di segnalarti un grande patrimonio dismesso presente sul nostro territorio, ovvero l'ex ospedale psichiatrico "Antonini", che non è solo un luogo dall’inestimabile valore paesaggistico caratterizzato da edifici ottocenteschi di particolare interesse architettonico, ma segna storicamente la principale occasione di lavoro per i cittadini limbiatesi e ha necessità di ingenti investimenti per poter sperare di “rinascere”.

E’ più che mai necessario che il tuo Governo lavori con lo scopo di sostenere coloro che lavorano in silenzio, tra le difficoltà quotidiane, all'unico scopo di essere qui, presenti, al servizio dei cittadini.

Certo di trovare in te un attento interlocutore, porgo i miei più cordiali saluti.
Raffaele De Luca
Sindaco del Comune di Limbiate